28 settembre 2010

Una vecchia amica

Roberta mi ha chiamato. Sostiene di aver sempre continuato ad amarmi dopo che ci siamo persi di vista. Il fatto che io abbia amato lei mentre mei mi rifiutava sembra spiegare inequivocabilmente il perchè ora sia ossessionata da me.
"Ho delle lettere da darti"
"Troviamoci"
Non so se quello che mi ha spinto ad incontrarla fosse la voglia di finire un lavoro lasciato a metà oppure la filantropica mania di far tacere la sua inutile sofferenza con una scopata che le dia il contentino.
Arriva, sigaretta. Aperitivo, sigaretta. Passeggiata, sigaretta. Mentre io pensavo solo a vuotare quanto prima il mio pacchetto di sigarette lei non ha fatto altro che parlare di filosofia orientale.
"Se sapessi quanto l'India mi ha cambiata".
Io non la vedevo cambiata, se non peggiorata. Una mezza Hippie new age che si fa ore di saluto al sole nella speranza che mentre è supina qualcuno ne approfitti. Ci ho pure provato con il mio sarcasmo a renderla ridicola, ma le mie fracciatine le devono essere sembrate come una richiesta di maggiori dettagli. Si sembrava rifugiata nel suo misticismo come una monaca vogliosa può prendere i voti.
Mentre siamo a cena riscopro tutto il piacere che avevo nell'uscire con lei. Pure quel suo modo forzato di ridere a qualcosa che non faceva ridere, mi ricordava la stupidità che contraddistingue l'essere innamorato. L'ho trovato buffo più per via dell'alcool che per la voglia di fingere che un po' di empatia avrebbe agevolato l'atto sessuale. Mi faceva tenerezza tutto quello, e un po' impressione.
Lei continua ad essere bellissima, con quello sguardo penetrante e quel culo così sodo. Tra il primo e il secondo ho fumato tre sigarette mentre apprendevo i segreti del massaggio indiano e pensavo a quante volte ho sognato di scoparle il culo. Torniamo a tavola. É lei a continuare a versare vino nel mio bicchiere. Sicuramente si preoccupa che mangi con gusto, o che mi ubriachi quanto prima. Come si può spiegare che non ce n'è bisogno? O forse ne ha solo bisogno lei, ma non vuole sentirsi sola.
La passeggiata verso casa è durata un tempo convenevole tra il dimostrare di non avere fretta, e lo slacciarsi già i pantaloni per aver mangiato troppo. Cinque minuti dopo l'amaro eravamo nudi. Il desiderio nel corso della serata si era fatto convenzionale. Continuavo a pensare a quanti amori avevo avuto, a quanto speciali mi siano sembrati tutti, e a quanto poco in realtà rimaneva di tutto ciò. Quando mi ha messo una mano nei pantaloni ho lasciato tacere il cervello. Non poteva rovinare tutto dopo essermi sorbito tutta quella storia sul suo maestro dalla barba bianca. Non avevo idea che una donna di quasi trent'anni potesse avere un culo da far invidia ad una ventenne.
Non ho nulla da dire sul sesso con lei, a parte il suo gemere eccessivo nel coito, tutto si è svolto con naturalezza. Per me è insolito pensare ad altro mentre faccio l'amore, l'inverso vale quando invece faccio sesso.
Il dramma si è consumato nel post. Ero esausto, ubriaco e avevo solo voglia di una sigaretta. L'ho osservata nel suo calmo splendore e ho notato un viso sciupato. Mentre lei mi accarezzava dolcemente il petto io continuavo ad immaginarmi da vecchio, con lei, nella stessa situazione. Ho cercato goffamente di farle arrivare un po' di desiderio, di passione, ma tutto ciò che trasmettevo era un silenzioso affetto sopito nel tempo. Pure io mi percepivo vecchio, usato, intaccato dal virus della vecchiaia, sebbene manifestassi solo piccoli sintomi.
"Vado a fumarmi una sigaretta"
Ci siamo baciati come se fosse stato un saluto. É durato qualche secondo. Non v'era passione o desiderio. Mi è sembrato lei provasse vergogna. Io imbarazzo. Non sapevo giustificarmi il fatto che mi sembrava che si stessero baciando due anziani.
Non si può mai, e dico mai, resuscitare un amore. E della tenerezza non si può vivere in eterno.
O brucia, o non ha senso.
Quando sono tornato ho provato sollievo nel trovarla già addormentata.

3 commenti:

SCIUSCIA ha detto...

Sex is overrated.
Ma è sempre meglio farlo.

Anonimo ha detto...

il problema è il distacco che si prova in quei momenti che dovrebbero essere contraddistinti da un considerevole coinvolgimento. è una malattia della nostra generazione, non possiamo farci niente.

Ragno ha detto...

Nel sesso occasionale bisognerebbe poter sparire subito dopo l'atto per ritrovarsi a casa nel proprio letto.
O al bar