9 settembre 2010

3 Sigarette

È la quantità di cui mi devo munire quando sto per affrontare una conversazione. Odio fumare, ma lo faccio perchè mi affascina l'idea di accorciare le sofferenze. In più adoro Humprey Bogart e il mio ego ne risentirebbe amaramente se smettessi.
"Hey ciao, quanto tempo, fermati un minuto che beviamo un aperitivo..". Sorriso perplesso, mano attorno alle spalle, trascinato fino ad un tavolo.
La prima sigaretta si accende subito dopo i convenevoli, presentazioni, baci, strette di mano e tutte quelle troiate che la gente deve fare perchè sennò il rituale della chiacchiera non è completo.
"e allora che si dice?"
La prima sigaretta serve per distrarre soprattutto. In primo luogo distraggo me dall'affanno di troppe banalità con l'attenta osservazione della direzione del vento, secondo distraggo il mio intercolutore (o interlocutrice?) con giochetti di mano in modo tale che non guardi il cielo e si butti su una conversazione sulle condizioni atmosferiche. Lo odio. In più io adoro pure la pioggia. Mi troverei in disaccordo pure su quello.
"scusa mah.. hai una siga?"
Mi sta rubando un'alleata fondamentale dal pacchetto troppo sgonfio. E in più è senza le sue.
Normalmente bevo solo birra, e guardo la carta dei menù perchè sono attratto dalle figure. Il menù però oggi è di quelli stretti e magri che già ti sembra di avere poca scelta. Aspiro, e aspetto..
"hai deciso? che prendi?"
In realtà la mia fretta non è mai data eccessiva sete. No. É solo perchè con l'arrivo della bibita scatta il momento seconda sigaretta. Il lasso di tempo è snervante, non so mai se intavolare una discussione sull'assurdità dell'esistenza citando qualche verso di Cioran, o parlare della crisi che Freud ha scatenato nella concezione dell'io, ma per fortuna molto spesso chi ho di fronte trova sempre un tema succulento: com'è andata l'estate?
Quello che ti sta chiedendo però è subdolo, perchè in realtà quello che ha passato un'estate figa è lui/lei, e sta morendo dalla voglia di parlartene. Sorrido, aspiro, pop corn, espiro, e penso ad una corda. Non ho mai capito se il pensiero sulla corda riguardasse me o l'altro.
"Ma vaa.. e poi?!?"
Arriva il drink e dopo il primo sorso ho un'enorme aspettativa. Spero sempre che sbadatamente ci sia servito assenzio puro di modo da risolvere definitivamente i convenevoli e sconvolgere la situazione e creare un diversivo. Non è mai così. Accendo la sigaretta numero due, e mi accorgo che è l'ultima. Dissimulo il panico cercando di capire perchè la sua vita su Facebook è così allettante quando in realtà per me non succede mai un cazzo. Il mio account si chiama a intermittenza. Odio facebook con tutte le mie forze, è uno strumento infernale che ridicolizza il genere umano ben oltre l'idiozia senile. Ma è utilissimo se non sei innamorato! Facebook è un ricettacolo di infoiati e ninfomani che si pubblicizza con foto e slogan in una sfrenata corsa all'orgasmo (questo non vale per le donne dopo i 30 perchè cercano solo un inseminatore con 740 medio alto).
Il discorso si prolunga perchè non sapevo quello che era successo.
"Ma non sai tu cos'è successo???"
Non avevo saputo che era successo che Luca aveva chiamato Maria pensando che fosse Matteo e gli ha detto che era orgoglioso di essere gay e di amarlo. La mia vena suda per lo sforzo nel trattenere un sorriso plastico da troppo tempo. Il mio occhio sbarbella in cerca di un fumatore nei paraggi. Nel passaggio chiave del discorso dopo il quale forse ci saremmo salutati intravedo un pacchetto di sigarette. Mi alzo di scatto accentuando il sorriso in segno di scuse, e mi precipito a scroccarne una.
"Dove ero rimasto?" mi chiede al risedermi.
"Sempre qui seduto con me no?"
Sento le gambe che si rilassano, beata nicotina, benedetto vizziaccio. Le boccate sono così grosse e piene che non sento per 3 volte la domanda che mi si pone:
"...e tu? che hai fatto?"
Suona un cellulare nel tavolo dietro al nostro. Fingo che la suoneria sia la mia cercandomi in tasca. Rispondo al nulla, imposto la faccia su un'espressione quasi di terrore e/o schifo.
"Scusa adesso torno..."
Spengo la terza sigaretta e non vedo più il senso di restare seduto li. Alzo i tacchi e vado!
"Grazie per il drink!"

1 commento:

rank ha detto...

Ti ho letto tutto. Sei in gamba e scrivi bene. Continua.