14 maggio 2011

evasione

Dall'altro lato della miseria che attanaglia tutti c'è la noia. E così prendiamo il nostro corpo e lo spostiamo nello spazio in cerca di un po' di refrigerio, di un briciolo di avventura, o salmente di un po' di speranza che succeda, finalmente, qualcosa. Come in un imbuto la gente viene convogliata verso i cliché che rindondanti da più parti soffocano quel concetto di libertà che vorrebbero perseguire.
"Che fai questo fine?"
"Spiaggione, no? Poi aprono una nuova disco!"
La massa rassicura, il branco omologa, abbassa il minimo comun denominatore delle aspettative umane a due chiacchiere di circostanza, un mojito pagato 8 euro e una scopata mediocre nel parcheggio del bar.
"Com'è andato il week end?"
"Il delirio"
Il delirio è l'assoluta convinzione di andare da una parte mentre si sta fermi, fermi all'era del bronzo, o peggio, all'era del centro commerciale.
Me ne sto seduto nel mio abitacolo fumando con i finestrini chiusi, l'aria condizionata aumenta l'effetto malsano del tabacco intasando il sistema di filtri. Il puzzo non mi molesta, lo sopporto come parte integrante del panorama di miseria che mi circonda. Auto una di fianco all'altra in una processione lenta e inesorabile verso il mare. Come il salmone risale la corrente in cerca di spargere il suo seme, così il lavoratore migra verso il mare cercando di consolare la propria solitudine con alcol e sesso a buon mercato.
Al mio fianco, nella corsia dei prudenti, un'utilitaria stracolma di attrezzature da campeggio e di speranze si fa strada nella determinazione a conquistare il west. Il capo famiglia, capo branco guida con lo sguardo di chi sta compiendo il suo dovere anche nel giorno in cui avrebbe voluto starsene a bere birra e guardare le partite di calcio in tv. La rumorosa famiglia mette a soqquadro i sedili posteriori mentre la madre isterica agita le mani cercando di imporre la disciplina necessaria ad un esodo di tale calibro.
Tutti in direzione del mare, io compreso. Una lunga scia di miseria e speranze a buon mercato che ritualmente si ripete ogni fine settimana, perpetuando la sacra illusione che se tutti vanno da una parte un motivo ci sarà.
Ed io, che ho come unica sfortuna quella di viverci al mare, mi mischio a quest'orrore infernale legittimandolo, mentre cerco solo di tornare a casa.

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