Faccio fatica a trovare le parole, ma le cerco. Qualcosa dentro di me si muove e se non lo faccio uscire rischio che mi venga un cancro, e che inizi a mangiarmi dentro. Sono lontano, lontano da ogni cosa. Le parole, gli sguardi, le chiacchiere, nulla più mi interessa. Solo nel mio cammino cerco di fare il vuoto attorno a me perchè voi tutti mi insultate con la vostra stupidità. E allo stesso tempo vi cerco, maledetti esseri umani, perchè senza di voi la mia solitudine sarebbe dilaniante.
Mi ritrovo con le mani in mano, a progettare, sperare, fingere, credere, e sempre i buoni propositi si scontrano con il mio vedere l'inutilità. Ho mille personalità e non mi riconosco in nessuna d'esse. Tutto, non fa altro che parlarmi del mio fallimento, e del vostro, e di come tutti si battano sulla spalla per confortarsi. Attedo, attendo non so cosa che possa salvarmi da quest'impasse di vita. Chiamami, dai un segno, travolgimi di passione e portami via anche solo per un giorno. Voglio vita, pura e dura, voglio credere, vivere, sapere, parlare. Voglio essere come gli altri, stolti arroganti convinti che la loro vita sia meno misera di quella degli altri. Voglio essere ciò che odio perchè solo così, forse, smetterò di sedere davanti a questo schermo, vomitando male.
Il mio vulcano dai sette fori chiude i battenti, vuole naufragare, speghersi, e smetter d'aspettare. E allo stesso tempo, il mio occhio cade sul cellulare, so che una chiamata potrebbe salvarmi, solo se sarai tu sconosciuta. Provo invidia solo per ciò che non conosco. Tutto il resto mi sembra banale, ovvio, scontato, già visto.
Vivo una grande abbuffata, e morirò di fame, con la pancia piena.
1 commento:
questo post avrei potuto scriverlo io (o forse l'ho già scritto) o decine di altri miei coetanei. è proprio così che ci si sente.
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