Quando mi sono fatto trascinare in una festa tipo "disco/cocaina/se paghi scopi" ho fatto finta di incolpare il fato per avermi messo in quella situazione. La verità è che me la sono andata a cercare. D. si è innamorata di nuovo, lui è un musicista che canta del male di vivere. Lei si porta addosso una bellezza ineguagliabile e un'intensità infuocata. Era logico che scattasse la passione.
Io non mi sopportavo, così lontano da tutto, senza un minimo di intensità, che quando ho sentito "festa", non m'è davvero importato con chi fossi. Ho seguito le luci perchè il buio di casa mia m'avrebbe dilaniato.
Tra me e i ragazzi con cui sono venuto non c'era apparentemente nessuna differenza: ce ne stavamo tutti appoggiati al bancone del bar a vedere chi si sbronzava prima. Non credo d'essere arrivato primo, ma ricordo il dolce sapore della vodka mischiata alla tonica cullarmi un po' in quel mare di solitudine. La musica e le luci creavano un'atmosfera dai retrogusti orridi. Le chiacchiere di circostanza sui culi che ci sfioravano m'hanno messo il serio dubbio di non trovarmi in una discoteca, ma sulla piazzola di un autogrill surreale, dove per 50 euro qualcuna/o ti avrebbe tolto il peso del menù rustichella.
Quando l'alcool aveva creato il necessario livello di spersonificazione, le bestie umane che si dicevano miei amici avevano iniziato a muoversi secondo quella natura repressa che li aveva portati li dentro. Un po' alla volta mi sono trovato solo, abbandonato nella folla, cercando risposte negli occhi del barista. I ragazzi stavano usando le loro compagnie improvvisate aggrappandosi a fianchi sconosciuti. Le loro labbra sputacchiavano complimenti dal gusto di naftalina, il loro scopo era un secondo di goduria. Scoprire negli occhi delle ragazze quel piccolo orgoglio per essere ammirate (non importa da chi) m'ha squarciato il cuore. Quanto, quanto vale tutto quello squallore? Quanto vale il complimento di chi ti tratta come un oggetto? Quanto soli bisogna essere per cercare amore in un contenitore vuoto.
Me ne sono uscito sul terrazzino a fumare. Come Edipo mi sarei strappato gli occhi di dosso per non vedere più nulla. Mi sono sentito in gabbia. Ho cerato un appiglio per non svenire, per non cancellarmi, annullarmi. E mi sono aggrappato ad paio di occhi che da lontano mi controllavano curiosi. É incredibile come si possa ritrovare contegno con un po' di fiducia. Quegli occhi mi guardavano e sembravano dirmi una sola cosa: "portami via". Ci ho messo due sigarette per convincermi ad andare a parlarci, non per paura, ma per evitare di schiantarmi da qualche parte nel tragitto. Intanto studiavo il suo guardarmi che come una carezza m'aveva infuso speranza. Se sono vivo è solo perchè tu, in questo momento, mi stai guardando. Quegli occhi avevano due gorilla affianco. Io come scudo non avevo nulla da perdere, così li ho affrontati.
Claudia stava peggio di me. Quei due esseri la opprimevano impedendole di volare. Nemmeno fossero stati due magnaccia. Le rubo due parole, una sigaretta e il numero di telefono. Mi tiene la mano come fosse una bambina. Le sorrido con riconoscenza, non credo mi piaccia davvero, ma almeno per questa sera potrò andare a letto sapendo che qualcuno come me non si è divertito li dentro. Prima di scivolare verso il bancone del bar osservo con cura i guardaspalla che non mi staccavano gli occhi di dosso.
"Cazzo guardi, stronzo" dico a uno dei due.
Un pugno di arriva caldo sul labbro. Attendo un secondo. Mi avvicino porgendo la mano e prima che possa stringerla gli do una ginocchiata sui coglioni che deve essergli penetrata fin dentro il suo ripostiglio d'orgoglio, scassando tutto. Claudia sorride preoccupata per la mia sorte. La osservo l'ultima volta in quell'attimo di pace prima che si scateni il finimondo. Due secondi dopo i buttafuori fanno il loro sacrosanto dovere, separandoci e buttandoci fuori da uscite diverse. Il mio visino è salvo.
Una volta ogni tanto la sorte mi ha salvato da una fine certa, e non mi riferisco ai due gorilla.
2 commenti:
Stima infinita per la reazione.
Però non ho capito se era un mero bordello quello dove ti trovavi o se era una discoteca arricchita di prostituzione...
Fregare un Finto con una finta ... Ottimo!
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