"Chi prima della trentina, non ha subito il fascino di tutte le forme di estremismo, non so se devo ammirarlo o disprezzarlo, considerarlo un santo o un cadavere. Non si è forse posto, per mancanza di risorse biologiche, al di sopra o al di sotto del tempo? Deficienza positiva o negativa, che importa! Senza desiderio né volontà di distruggere, egli è sospetto, egli ha vinto il demone o, cosa ancor più grave, non ne è mai stato posseduto. Vivere veramente vuol dire rifiutare gli altri; per accettarli, bisogna saper rinunciare, farsi violenza, agire contro la propria natura, indebolirsi" - Emile Cioran [Storia e utopia]
Sono nuovo del mondo dei blog, ma una cosa l'ho capita, qui si fa davvero quello che si vuole. Come ho già ripetuto altre volte, non scrivo per compiacere, ne per divertire, ne per altri scopi che abbiano come fine l'altro e non me stesso. Ultimamente mi si è rimproverato di essere sempre depresso quando scrivo, di svelare il mio pessimismo, la mia malinconia, come se fossi un capitalista del rigurgito. Non scrivo perchè la gente possa fare, come diceva sempre D., "discorsi da caffettino" sui miei pensieri, analizzandoli o cercandoci paturnie. Non sono qui per farmi nè analizzare, nè psicoanalizzare. Sono qui perchè se non scrivo scoppio, perchè non ho interlocutori ne auditori che mi comprendano, che ascoltino, e che senza dire nulla prendano solo il buono di ciò che c'è in quello che scrivo. Il buono sta in una rivincita nei confronti della vita, delle persone, di questo inferno impermeabile all'originalità. Omologazione, luoghi comuni e paura. Paura di ascoltare il diverso, perchè sembra sovversivo.
Se stavo bene non mi mettevo davanti allo schermo a scrivere, ma andavo fuori a scopare, come succede nei giorni in cui non ci sono miei post presenti. Come dite? questa non è la pattumiera dell'anima di nessuno? Provate a spiegarlo a chi non ha una morale, nè un'etica.
Poi, come se davvero esistesse la provvidenza arriva un commento solo, che da un senso a quello che faccio:
- Anonimo ha detto...
- Io a leggere i tuoi post non mi annoio affatto, li trovo taglientemente ironici e spezzano il senso di solitudine! grazie
Non era necessario, ma in fondo è tutto li, in quel grazie alla fine. Qualcuno è passato di qua e non si è sentito l'unica mosca verde del mondo. L'unico problema è che le mosche verdi parlano poco.
P.S. Il video di Cioran è un'intervista completa. Ho postato solo la prima parte di quattro. Vi lascio con un suo aforisma in cui rivedo tutto me stesso: "Se mai dovessi abbandonare il mio dilettantismo, è nell'urlo che mi specializzerei".
3 commenti:
Anonimo ero io, e in qualche modo lo resto. Sono però riuscita a sistemare la mia pseudo-identità affinche fosse "passabile" e quindi divento pseudo-anonimo-mosca verde!
sì devi scrivere solo per te stesso, diversamente non avrebbe un senso farlo.
"Siamo tutti in fondo ad un inferno dove ogni istante è un miracolo" (Cioran). Le interviste sono davvero belle, un denso percorso di vita ricco di spunti ... La descrizione che fa della lingua francese è meravigliosa, mai sentito qualcuno usare le parole per descrivere le parole così bene ... fa quasi sperare che a volte si possa superare, affrontare la distanza che c'è tra il pensiero e la parola.
Sazia.
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